
Una mostra mirabile ed
intensa ancora una volta alle Scuderie Del Quirinale. L’esposizione romana è la
più grande e completa mai dedicata al pittore ed è aperta fino al 12 giugno,
infatti, possono essere ammirate le opere di Lorenzo Lotto, circa 60 da quelle
devozionali a quelle profane, dalle grandi pale d’altare ai ritratti. Le opere
esposte provengono dai musei di tutto il mondo, dal Louvre, dal Metropolitan,
dalla National Gallery di Washington e anche dai musei di Berlino e di Ottawa.
La mostra prende in considerazione tutto il percorso artistico ed esistenziale
del Lotto. Iniziato benissimo con grandi commissioni e lavori notevoli, nel 1506
i domenicani di Recanati gli commissionano un’ancona per la chiesa più
importante della città, nel 1508 il Papa lo chiama per decorare alcune stanze
del Vaticano, a Bergamo dal 1513 fu incaricato presso le più importanti famiglie
patrizie.

Ma per Lorenzo Lotto
il periodo compreso tra la fine del ‘400 e la metà del ‘500 (periodo della sua
grande operatività) era teatro di grandi geni con i quali dovette confrontarsi,
con Raffaello a Roma e Tiziano a Venezia ed ebbe la peggio anche perché il suo
non buon carattere ombroso e malinconico non gli consentì di continuare la lotta
e lo portò ad abbandonare città come Roma e Venezia e a ritirarsi e a lavorare
viaggiando tra Bergamo il Veneto e le Marche. Ai grandi committenti si
sostituiscono i piccoli mercanti, le grandi città d’arte lasciano il posto ai
piccoli centri, dando un colpo non lieve al suo carattere che diventa quasi
ossessivo e lo porterà ad isolarsi da tutto e da tutti. La sua personalità
influenzò la sua opera e il suo modo di esprimersi ciò lo porterà a provare
metodi espressivi più inediti tanto che l’artista nato nel ‘400 è riuscito
autonomamente a far coesistere elementi tradizionali della pittura
rinascimentale con elementi che preannunciano l’arte pittorica barocca.

Lotto ci insegna a
guardare l’intimo dell’uomo, con insoliti piani prospettici, bagliori di luce
fredda e con la sua visione della natura misteriosa e inquietante, è il primo
''artista italiano sensibile ai mutevoli stati dell'animo umano” scriveva
Bernard Berenson. Sgarbi afferma che Lotto è un ''pittore che io, insieme con
Caravaggio, reputo del '900 non solo perché sono stati scoperti nel secolo
scorso, ma anche per i contenuti''.
Tra le altre opere potrete ammirare “La deposizione” di Iesi, ”L’annunciazione”
di Recanati con il gattino terrorizzato dalla comparsa dell’angelo, ” la castità
mette in fuga Cupido e la lussuria” della collezione Pallavicini, il Polittico
di San Domenico di Recanati che verrà restaurato in un cantiere installato nella
mostra, e il ”ritratto di uomo con cappello di feltro” da Ottawa.

Dal 2 marzo al 12 giugno
2011
Scuderie del Quirinale, Via XXIV Maggio 16, Roma
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