
Parlare di Giuliano
Gemma, in modo tradizionale, come si fa solitamente con attori del suo calibro,
risulterebbe alquanto riduttivo, poiché gli stereotipi che si usano per
descrivere un personaggio del cinema, sono sempre più, o meno, gli stessi.
Giuliano è innanzitutto una persona speciale, che possiede la modestia, dote
rara, che pochi grandi come lui hanno e la esternano nei rapporti con gli altri,
creando quasi sempre un feeling particolare.
Molte sono le interviste che in tanti anni di carriera ha rilasciato alla stampa
e alla televisione. Quindi, dal momento che i lettori possono trovare tutto su
di lei, sia sui rotocalchi, che su internet, per non annoiarla, vorrei condurre
questa conversazione, parlando sì di cinema, ma anche dell’uomo Giuliano Gemma.
Oggi, sia in Italia, che all’estero molti si definiscono attori, in realtà,
quanti secondo lei lo sono veramente?
Parlando di quello che abbiamo
in Italia, io credo che di attori ce ne sono, però mi limito a prendere in
prestito una battuta che disse un famoso attore inglese:” L’Italia è un Paese di
attori, ma è un peccato che siano i peggiori a calcare le scene. La battuta è
divertente, anche se non la condivido al cento per cento.

Da spettatore, che
rapporto ha con il cinema?
Il mio rapporto con il cinema è
a 360°, mi piace vedere di tutto.
Che ricordo ha di Sergio
Leone? Eravate amici?
Con Sergio eravamo molto amici,
abbiamo fatto insieme vari viaggi, di vacanze, di lavoro, per festival e
probabilmente ci poteva essere anche la possibilità di avere insieme un rapporto
di lavoro, ma la cosa importante per me era comunque frequentarlo, ascoltarlo,
perché era veramente simpatico e geniale. Personalmente è venuto a mancare un
grande punto di riferimento della mia vita. Grazie ancora Sergio, per tutto
quello che hai dato al cinema italiano e non solo.

Un pensiero per la triste
scomparsa di Mario Monicelli?
Di Mario ho un ricordo stupendo,
l’ho dichiarato alla stampa… e quel film bellissimo “Speriamo che sia femmina”,
fu per me una grande occasione. Lascia una grande eredità e un grande cinema che
può fare da scuola a tutti gli attori di oggi.
Sig. Gemma, la regia la tenta, oppure si diverte solo ad interpretare? Se lo
Stato le avesse messo a disposizione i contributi, le sarebbe piaciuto
intraprendere anche la carriera di regista cinematografico?
La possibile esperienza alla
regia è una cosa che m’interessa molto. Quando avrò un’idea valida, cercherò di
avere i contributi e la fiducia di tutti i componenti del cast tecnico e
artistico.

Il luogo più suggestivo; quello che l’ha colpita maggiormente e che ha fatto
da scenario ad uno dei suoi tanti film?
All’inizio degli anni ’80 ho
girato un film con i francesi, una storia dove interpretavo il ruolo di un
sergente della legione straniera. Il film era: “La legione saute sur Kolwezi”,
la vicenda era ambientata in Africa, ma per ragioni politiche, abbiamo dovuto
girare nella Guyana Francese; le note prigioni della Cayenna in Amazzonia. Ed ho
un ricordo di un’esperienza veramente insolita ed interessante, per la bellezza
della natura, che si può ammirare con molto spirito di adattamento.
C’è stato in passato e soprattutto nel periodo del suo esordio, un attore al
quale si è ispirato?
Attori che ho ammirato ce ne
sono stati diversi, senz’altro per primo Burt Lancaster, soprattutto per il tipo
di cinema che mi era più congeniale. L’avventura dove era importante avere una
buona preparazione atletica, ma un altro attore che ho sempre ammirato molto è
Gianmaria Volonté, è stato un grande, sapeva modificare il suo aspetto fisico e
psicologico, come pochi hanno saputo fare. Posso citare ruoli come: “Moro”, “Il
caso Mattei”, “Lucky Luciano”…Ispirarsi ad altri?.. No, credo che un attore
debba trovare una sua strada e seguire il proprio istinto.

Che rapporto ha con la
fantascienza e cosa ne pensa dei tanti film attuali, che si basano maggiormente
sugli effetti cinematografici?
Mi affascina, gli effetti
speciali sono molto importanti, proprio perché parliamo di fantascienza. Film
come “Blade Runner”, o “2001 Odissea nello spazio”, oppure i grandi effetti a
disposizione per un film come “Titanic”, con risultati straordinari.
Se oggi avesse 20 anni e in tasca pochi spiccioli, rinuncerebbe all’Italia,
per cercare fortuna all’estero, sempre come attore?
Avere 20 anni è una ricchezza da
spendere in casa propria, in special modo quando si è italiani.

Lei ha lavorato con donne bellissime, se dovesse scegliere, oggi, con quale
attrice giovane le piacerebbe recitare?
E’ imbarazzante dover fare una
scelta. Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco delle compagne di lavoro
italiane e straniere, che sono state un vero simbolo della bellezza e mi hanno
appagato al massimo, intendo professionalmente. Senza fare paragoni, ci sono
oggi delle belle e brave attrici. Se dovessi fare una scelta opterei per Claudia
Gerini, che ritengo bella e brava ed ha anche uno spiccato senso dell’ humor.
Sostiene che la donna non appartiene in realtà al sesso debole, tutt’altro…
Qual è il suo concetto di femminilità?
Il saper stare vicino al proprio
uomo, essere sua complice con la dolcezza che la donna innamorata sa esprimere.

Quanto conta la bellezza
per un attore?
E’ un buon punto di partenza, ma
non sempre può essere sufficiente, ci vogliono anche altri valori.
Ritiene che la scultura, oltre ad essere un’arte, è anche un efficace
antidepressivo. La sua arte, nel corso degli anni, le ha regalato dei
premi, dei riconoscimenti?
La scultura per me è una
passione che coltivo da anni, ho fatto anche varie mostre, ho vinto qualche
premio, ma la cosa più importante è avere sempre il tempo libero, impegnato da
questa passione.

Ha realizzato diverse
sculture, fra cui alcune con il nome delle stagioni… La sua stagione preferita?
Ogni stagione ha il suo fascino,
comunque preferisco l’estate.
Che rapporto ha con il
teatro?
Il teatro è formativo per il
lavoro dell’attore. Per quanto mi riguarda in passato ho avuto diverse offerte,
purtroppo non hanno mai coinciso con impegni già presi con il cinema, peccato!..

Che tipo di padre è lei?
Forse bisognerebbe fare questa
domanda alle mie figlie. Credo di aver fatto del mio meglio, cercando di non
essere un padre-padrone. Ho sempre avuto un buon rapporto con loro.
Giuliano Gemma e la gastronomia… Appartiene a quella categoria di uomini che
sanno destreggiarsi bene anche in cucina?
Non sono un buon cuoco, ma,
spesso essendo per lavoro fuori dall’Italia, ho alloggiato in appartamenti
dotati di cucina e ho preparato soprattutto piatti per me e qualche volta anche
per gli amici e questi primi piatti sono venuti abbastanza bene.

Un luogo dove le
piacerebbe vivere?
Il lavoro mi ha portato in giro
per il mondo. Conoscere altri Paesi mi ha “legato” ancora di più alla nostra
bella Italia. Se dovessi fare una scelta, forse non mi dispiacerebbe la Spagna.
Si sente fortunato?
Sì, molto! Faccio un lavoro che
mi piace, come hobby sono anche uno scultore, ho una bella famiglia, sono nonno…
Che cosa posso chiedere di più dalla vita??

Un augurio per questo
Natale 2010 ?..
Certo! Auguro a tutti tanta pace
e serenità, in tempi così difficili, come quelli che stiamo vivendo, ne abbiamo
veramente bisogno.
Concludo questa nostra intervista, ringraziandola per la cortesia e la
disponibilità nei confronti miei e della redazione Il Settimo Senso news.
Grazie a voi e ancora tanti
auguri di un Felice Natale e Buone Feste.
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