
E’ un’intervista a quattro
voci, polifonica e corale, ringrazio i tre protagonisti, gli autori del libro
“Coeva”: Fiorella Corbi, Maurizio Verdiani e Maria Pia Carlucci, che gentilmente
hanno dato vita ad un’insolita e godibile intervista.
Vorrei iniziare chiedendovi a quale età è avvenuto l’approccio alla scrittura?
Maurizio: Per quanto mi
riguarda intorno ai 13-14 anni.
Per Maria Pia verso dieci anni fa e per Fiorella nell’adolescenza.
Che significa per voi scrivere?
Maurizio: per me significa
esprimersi.
Maria Pia: esprimersi in tutto quello che non si può dire nel linguaggio comune,
quello che si sente e che non si può raccontare altrimenti.
Fiorella: comunicare significati profondi.
Cosa vi ha spinto a realizzare questo romanzo?
Maurizio: La passione e la follia, un modo per discostarsi da quello che c’è
intorno, da quello che è pubblicato che non ha un costrutto culturale. E’ nato
dalla nostra fantasia dalla nostra creatività, dal nostro cercare il nuovo, poi
non sappiamo se ci siamo riusciti.
Fiorella e Maria Pia: volevamo esprimere l’incomunicabilità ed è stato un modo
per ritrovarsi e comunicare.

Che cosa significa
scrivere un libro a più mani?
Maurizio: Ho cercato di accostare
la scrittura alla musica, di dare una linea, una direzione e ho coinvolto pian
piano tutti quanti in quest’avventura. Abbiamo cercato di puntare all’armonia.
Di solito i romanzi si scrivono da soli, da solisti nell’hortus conclusus questo
invece è un hortus apertus.
Fiorella: E’nato dall’esigenza di ritrovarci tra noi di fare il punto e di
individuare ciò che ci accomuna.
Qual è stato il vostro
percorso di studi letterari?
Maurizio: Per me gli studi
letterari sono stati quelli dello scientifico e ho sempre nutrito una grossa
passione per la letteratura in particolare per quella di nicchia, che esce fuori
dagli schemi.
Maria Pia: La lettura dei classici, il teatro dell’assurdo, la letteratura
orientale, zen e buddista.
Fiorella: la passione per i classici greci e latini.
Chi è “Coeva” e come nasce la scelta di questo titolo?
Risponde Fiorella perché è stata
lei la creatrice del titolo: Il titolo è l’anagramma dei nostri cognomi e
significa contemporaneità, lo scrivere insieme contemporaneamente al di là delle
distanze.
Quanto tempo avete impiegato per scriverlo?
Tutti insieme: 1 anno e qualcosa.

È più difficile iniziare
un racconto, trovare la giusta ispirazione, oppure finirlo, individuare il
momento giusto per la chiusura?
Tutti insieme: Sicuramente è
scolpire togliere il superfluo, cosa che non è riuscita alla perfezione, la
limatura doveva essere più accurata, come in tutte le opere d’arte bisogna
sapere dove fermarsi.
Il libro più bello che
avete letto recentemente?
Maurizio: Il libro più recente è Il
Pasto Nudo di William Burroughs.
Fiorella: La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano.
Maria Pia: La maga delle spezie di Divakaruni Chitra B. Il ladro e i cani di
Mahfuz e tutto Italo Calvino.
Da cosa avete tratto ispirazione per scrivere Coeva?
Maurizio: Dall’esigenza di fare
qualcosa che fosse innovativo, forse il romanzo che mi ha ispirato è il Nome
della Rosa.
Fiorella e Maria Pia: Abbiamo tratto ispirazione dal vissuto.

Cosa ne pensate del panorama
culturale italiano d’oggi?
Io non penso, perché non mi viene
neanche da considerarla cultura.
Come siete giunti alla pubblicazione del vostro lavoro?
Maurizio: Una volta finito abbiamo
provveduto a depositare l’opera in Siae, ad un massiccio invio sia telematico
sia via posta dell’opera e abbiamo aspettato che arrivassero le proposte.
Abbiamo ricevuto 7-8 proposte di pubblicazione, ma la cosa sconcertante è stata
scoprire che le case editrici più grandi, ancora dovevano leggere il libro dopo
un anno e mezzo.
Come nasce un romanzo?
Maurizio: Quando finisce.
Maria Pia: nasce dall’esigenza e dall’urgenza di comunicare.
Fiorella E’ un’idea che si ha dentro che si corteggia e si porta avanti.
Cosa spinge uno scrittore
a scrivere?
Maurizio: La scrittura, i libri
parlano fondamentalmente di altri libri.
Avete qualche curiosità, o aneddoto da raccontarci a riguardo?
Tutti insieme: Siamo appena reduci dalla Selezione Campiello .di sabato, a parte
la cerimonia molto bella, la consiglio a tutti quelli che vogliano intraprendere
questo tipo di mestiere. La giuria non legge i libri che vengono segnalati, non
abbiamo partecipato per vincere, ma ci siamo accorti che molti libri non sono
stati neanche aperti. Sono le solite cose all’italiana come la presenza di
Tornatore che sembrava fuori luogo.
Avete vinto premi
letterari?
Tutti insieme: Abbiamo partecipato
a molti concorsi. Non abbiamo ancora vinto premi letterari ma ognuno deve
misurarsi con il grande, facendo finta di crederci.

State già pensando a un
nuovo progetto letterario?
Tutti insieme: Assolutamente sì,
abbiamo già in mano materiale per il nostro prossimo romanzo e la sceneggiatura
di un film tratto da Coeva, la proporremo negli U.S.A., fuori Italia, qui è un
prodotto di nicchia, non penso possa avere futuro. La cosa che ci serve è
cercare di vendere le copie, l’acquirenza della nostra opera, altrimenti il
libro rischia di finire al macero. Noi abbiamo scritto quest’opera pensata in
italiano e non in inglese e stiamo già facendo la traduzione. Nel prossimo
romanzo non ci saranno più i nostri nomi, ma quelli del gruppo, seguendo
quell’idea di fare un parallelo con la musica. Invece dei brani firmeremo i
capitoli.
Grazie per la vostra
disponibilità e speriamo di poter parlare ancora dei vostri libri.
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