
Al km 29 della Via Aurelia,
tra Torrimpietra e Palidoro, in provincia di Roma, sulla destra, in direzione
delle colline, si dirama la Via del Casale Sant'Angelo, che porta verso
Bracciano. Percorrendo questa strada che si snoda in aperta campagna, tra i
grandi poderi coltivati, o lasciati a pascolo per bovini e ovini, sulla destra
al km 8,5 troviamo la via di Tragliata, che porta al castello omonimo, per
terminare dopo pochi chilometri al crocevia con la Via di Santa Maria di Galeria
e la Via di Boccea. Il toponimo di Tragliata, riportato in antichi documenti
come Talianum o Taliata, sembra derivare da "tagliata", nome dato ai sentieri
scavati nel tufo di origine etrusca, località molto suggestiva, abitata fin
dall'antichità più remota, come testimoniato da ritrovamenti etruschi e romani
inglobati nelle costruzioni successive.

Il castello omonimo,
eretto tra il IX e il X secolo, aveva una funzione di difesa e di avvistamento
ed era collegato visivamente con altre torri circostanti, come la vicina Torre
del Pascolaro; trasformato successivamente in un grande casale ad uso abitativo
ed agricolo. In alcuni tratti si possono notare avanzi di muratura precedente
appartenenti alle opere di sostegno del fortilizio.
Allo stato attuale, Tragliata si presenta come un borgo in magnifica posizione
elevata, situato com'è su di una specie di rocca isolata in mezzo alla vallata
del Rio Maggiore, ed è costituito da vari fabbricati che si affacciano su di un
grande spazio erboso.
I fianchi della collina sono scavati in più parti dalle tipiche grotte,
utilizzate nel corso dei secoli come magazzini, o ricovero di animali. Di
proprietà privata, il castello è stato recentemente convertito in azienda
agrituristica adibita a ricezione. Interessanti i grandi silos sotterranei di
epoca etrusca utilizzati per la conservazione dei cereali.

La storia ha lasciato a Borgo di Tragliata anche la torre per gli avvistamenti
dei Saraceni, inglobata nel nucleo centrale dell'agriturismo; una torre di epoca
medievale, che affianca i due splendidi casali secenteschi che compongono la
struttura.
Oltre a immense distese di verde e ad ampie colture biologiche, il borgo antico
comprende due splendide chiese, una in stile barocco, una di epoca medioevale.

La chiesa di Sant'Isidoro
La chiesa, intitolata a Sant'Isidoro Agricola, è stata costruita nel 1781, in
sostituzione della precedente cappella del borgo, troppo piccola per assolvere
al compito di chiesa parrocchiale. La facciata è in semplice stile
settecentesco, mentre l'interno ad una navata presenta un'abside sobriamente
decorata con stucchi ed intonaci ed è ornata da un bel quadro d'epoca
rappresentante la Madonna che appare all'agricoltore Sant'Isidoro, intento ai
lavori dei campi.
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